È
ora di bilanci: a pochi giorni dalla fine dalla festa dei lavoratori
dell'lnterfila di Limbiate ci sentiamo di dover ringraziare tutti,
senza esclusioni!
Grazie
a chi ci ha sostenuto venendo a cenare, armandosi anche di pazienza,
a volte, perché nessuno di noi è professionista della ristorazione.
Grazie
a chi ci ha incoraggiato quando eravamo stanchi: in queste settimane
non abbiamo smesso di lavorare per quell'azienda che tra qualche mese
ha deciso di non aver più nulla a che fare con 86 di noi. Agli altri
60 offre un lavoro demansionato e lontano da casa, alle condizioni
che, nostro malgrado, non possiamo rifiutare. Ogni sera poi eravamo
qui, a testimoniare con il nostro orgoglio, la nostra voglia di
lavorare e il nostro diritto a farlo.
Grazie
a chi ci ha permesso di mettere in piedi questa festa, a chi ci ha
consigliato e aiutato perché aveva un po' di esperienza in più e
perché ha creduto nella nostra battaglia. Non l'abbiamo vinta, ma
non abbiamo mai abbassato il capo e possiamo ritenerci fieri. Il
nostro "padrone" ci licenzia, ci umilia con pochi soldi di
buon uscita, se ne va in Cina dove può sfruttare il lavoro e le
persone. Noi ci sentiamo migliori di lui, abbiamo dimostrato di
saperci rimboccare le maniche e di non aver paura ad imparare
qualcosa di nuovo, non ci spaventa il futuro: ci spaventa il futuro
senza lavoro, ci spaventano gli imprenditori che lasciano il nostro
Paese, non per la crisi ma per aumentare i loro profitti.