sabato 15 giugno 2013

I bimbi dei lavoratori scrivono al titolare "Non chiuda la ditta"

All'Interfila incontro tra le famiglie e Ferrari. Zero spiragli: da settembre cassa integrazione.
Quella appena trascorsa è stata una settimana molto importante per il futuro dell'Interfila di Limbiate. Dopo che lunedì mattina molti dei 146 dipendenti dello stabilimento di viale Dei Mille hanno partecipato al presidio davanti alla sede centrale di Agrate, martedì pomeriggio c'è stato l'atteso incontro tra i lavoratori e Dario Ferrari, fondatore del gruppo Intercos e attuale presidente. Questa riunione è stata anticipata da un toccante momento con i figli dei dipendenti, i quali hanno prima cantato la canzone "Come un pittore" dei Modà e poi una di loro, la 15enne Giulia, ha letto una lettera indirizzata al numero uno dell'azienda.
La lettera al titolare
"Caro Ferrari, con questo gesto vogliamo farti capite che non hai di fronte solo 146 lavoratori, ma persone che grazie agli anni di lavoro prestati per far crescere il tuo impero hanno messo al mondo i bambini che oggi puoi vedete davanti a te. Adesso sappiamo quanto i nostri genitori stanno soffrendo perché tu vuoi chiudere quella che per loro è stata fonte di vita, il loro guadagno e il nostro benessere, anche se ogni giorno cercano di nascondercelo. Apri il tuo cuore e ascoltaci. Lasciali lavorare qui e non rovinare il futuro anche a noi".
In Confindustria
Il faccia a faccia non ha avuto gli esiti auspicati dai lavoratori ma ha dato qualche effetto visto che nell'incontro, svoltosi mercoledì in Confindustria quanto meno i vertici aziendali hanno ammorbidito alcune loro prese di posizione. "Ferrari - spiega Samanta Napoli, rappresentante sindacale interna della Cisl- ci ha raccontato come ha fatto l'imprenditore per questi 41 anni, assicurando che la chiusura del sito di Limbiate non sia solo per motivi economici ma perché la proprietà pensa che le matite in legno siano destinate ad essere sostituite da quelle in plastica, dalle portamine e dai pennarelli cosmetici. Noi non ci crediamo perché altrimenti non avrebbe avuto senso aprire nel 2004 uno stabilimento in Cina. Ci ha detto che non può tornare indietro su questa scelta e ci ha confermato che solo 60 persone verranno trasferite a Dovera".
Dopo queste parole che di fatto sanciscono la fine dell'Interfila a Limbiate, i lavoratori possono parzialmente consolarsi con alcune novità arrivate dalla riunione di mercoledì in Confindustria.
"Siamo riusciti ad ottenere un incentivo alI'esodo di 20mila euro quando l'azienda aveva proposto solo 7mila euro e -continua Napoli-, un pullman verso Dovera gratuito per i primi due anni. I 60 che rimarranno nell'azienda verranno scelti in base all'idoneità fisica, ai famigliari a carico, all'anzianità di servizio e favorendo i casi in cui sia il marito che la moglie lavorano all'Interfila". Intanto il 1 settembre partirà la cassa integrazione straordinaria, lo stabilimento rimarrà aperto fino a fine anno.
Fabio Cavallari – Il Cittadino 15 giugno 2013

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